I compagni Dino Madaudo ed Umberto Costi intervento sulla grave situazione politica, innescata dal voto del 20 luglio in Senato, in cui l’esecutivo ha avuto al fiducia con meno di cento voti.

«Care compagne e cari compagni, tralasciando l’obiettivo impegno e le difficoltà che abbiamo per affrontare il rilancio del nostro Partito, al di là delle pur legittime aspirazioni personali, sappiamo che le elezioni nazionali, vista la crisi del governo Draghi, potrebbero essere molto vicine e che, purtroppo, non siamo ancora pronti per affrontarle.
Tutti noi, aspireremmo ad avere una nostra presenza in Parlamento; purtroppo, spesso, le aspirazioni, o le ambizioni, cozzano con la realtà. Avremmo bisogno di più tempo per riportare nel panorama politico italiano il glorioso Sole Nascente. Saremo costretti a saltare le elezioni? No!
Saremo impegnati con più accanimento, più determinazione e più responsabilità, nell’ambito della Sinistra democratica.
Ricordando sempre che il primo obiettivo dovrà essere il Simbolo, dell’Unità Socialista, che sarà, il nostro deciso impegno, la nostra proposta e il nostro credo per gli anni a venire; una Unità Socialista fondata sui temi della difesa del lavoro e della sovranità politica del nostro Paese, sviluppata in una nuova prospettiva socialista e democratica.
Sarà un’impresa non semplice, ma che vale la pena di affrontare con un po’ di tempo e un po’ di anni della nostra vita. Non lo facciamo per noi, compagne e compagni, ma abbiamo il dovere di farlo per i nostri figli e per le future generazioni.
L’’Italia ha bisogno di una grande forza socialista democratica ed ecologista, che abbia a cuore l’interesse nazionale e del Popolo italiano. Il Segretario Nazionale, Prof. Costi, è pregato di prendere contatti con il Segretario Nazionale del PD, On. Prof. Letta.
Un forte abbraccio ai tutte le compagne e a tutti i compagni».

DINO MADAUDO

«Si ammanta la scusa, sulla crisi di governo, che Draghi non abbia voluto mediare. Forse: ma Draghi non fa il politico, in questi mesi a determinare questo collasso è stata la politica. Non si può chiedere ad un uomo che di mestiere ha svolto il ruolo di banchiere, che è stato chiamato a fare il Presidente del Consiglio per attuare il PNNR, per gestire la situazione Covid, abbastanza disastrata, per avere dall’Europa la giusta considerazione, divenga altro da sé. L’Europa ci chiedeva delle riforme strutturali, concessioni, siano taxi o spiagge, conti in ordine, tempistiche certe sugli investimenti del PNNR; i partiti tutti, tranne Fratelli d’Italia, hanno dato la fiducia con questi paletti. Poi la guerra in Ucraina e la crisi energetica hanno un pochino deviato il programma: fatti contingenti. La figura di Mario Draghi ha garantito al resto dell’Europa la nostra coerenza e la compattezza nei confronti di Putin. I filo-putiniani oggi hanno incassato una vittoria di Pirro: ne pagheremo le conseguenze. Il nostro compito, sarà quello di garantire un apporto senza se e senza ma ad un campo democratico aperto e di affrontare aspro scontro con chi, pensando di raccogliere qualche voto, ha messo in ginocchio il nostro Bel Paese».

UMBERTO COSTI

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