Una nuova intervista al compagno Umberto Costi, segretario nazionale dei Socialdemocratici, pubblicata oggi sulle pagine dello storico giornale siciliano “L’Eco del Sud – Messina Sera” (consultabile anche sul sito della testata, cliccando qui.

«Draghi ricomponga il quadro e vada avanti fino alle elezioni di maggio 2023: mai più populismi perniciosi e uomini soli al comando»; così afferma il segretario nazionale di Socialdemocrazia (SD) Umberto Costi, intervistato da questa testata giornalistica sull’attuale crisi di Governo.

 

Quale ritiene che sia la reale causa di questa crisi di Governo? Conte è chi vorrebbe accendere la miccia, ma l’ordigno chi l’ha preparato per far saltare il Governo? Chi c’è dietro le quinte?
Molti vedono in Conte una figura simile all’intendente creata da Armand Jean du Plessis de Richelieu al servizio del Re di Francia. Inizialmente l’ex primo ministro è stato sicuramente un subordinato di Grillo e Di Maio, quando fu catapultato alla carica di Presidente del Consiglio nel Governo giallo-verde prima e in quello giallo-rosso poi. Si era talmente affezionato a quella poltrona e illuso di essere uno statista da ritenere Draghi, fortunatamente succedutogli, un usurpatore. Io penso che dietro questa mossa di Conte, ci sia soltanto meschinità politica e avidità di potere: livore verso Di Maio, verso Draghi; la sua arrogante impreparazione, l’assoluto menefreghismo rispetto a quello che sta avvenendo in Europa e rispetto la crisi economica che in autunno potranno drammaticamente aumentare il numero di indigenti, con imprevedibili conseguenze sul piano della stabilità e sicurezza sociale. Mi auguro che questa penosa pagina della storia del nostro paese si concluda presto.

 

Ritiene che il Governo Draghi abbia finora svolto il proprio mandato in maniera efficace e puntuale?
Nella riunione di segreteria del rinato partito della Socialdemocrazia, tenutasi ieri, si è discusso proprio di questo. Tutti gli intervenuti hanno concordemente sostenuto, compreso me, che Draghi fosse a Febbraio 2021 tra i più titolati, non il solo a mio avviso, a guidare un Governo che riuscisse a fare le riforme per accedere alla straordinaria opportunità che l’Europa ha dato agli Stati membri, con l’erogazione di un piano di finanziamento senza precedenti. Il PNRR va in quella direzione ma termina nel 2026 ed ogni trimestre vanno approvate una serie di riforme. ‘No riforme no money’, dice l’Europa. E Conte che fa? Non vota il decreto “Aiuti”… e apre di fatto la crisi di Governo. Spero non faccia l’avvocato come fa l’uomo politico.

 

A suo parere cosa sta sbagliando Conte, cosa Draghi, cosa il Governo?
Veda, è naturale e anche politicamente e moralmente giusto che un partito ponga dubbi, perplessità sull’azione di Governo, anche se ne fa parte. Le dirò di più, alcune questioni care ai 5 Stelle sono condivisibili, come quella sul “reddito di cittadinanza” che va riformato profondamente ma non abolito soprattutto in questa fase, la rateizzazione del debito contratto con l’Agenzia delle Entrate a condizioni più sopportabili, un minor e più corretto utilizzo della decretazione di governo che sia in armonia con il nostro sistema di democrazia parlamentare. Stiamo scivolando, ormai da qualche anno, verso un sistema di democrazia binaria. Legifera, di fatto, il Governo, legifera, in maniera ormai subordinata, il Parlamento. Temi importanti che meritano la massima attenzione e sui quali non si può sorvolare. Ma non si può aprire una crisi in modo tanto superficiale quanto dilettantistico, alla Salvini per intenderci, con una terza guerra mondiale incombente!! Perché di questo stiamo parlando! Aggiungo che si voterà comunque a maggio 2023, tra pochi mesi, quindi, e quello sarà il contesto democratico per spiegare le proprie posizioni. Draghi svolge bene il lavoro per il quale è stato chiamato dal Presidente Mattarella. Io credo però che la politica debba esprimere un Governo con alcuni ministri tecnici in determinati dicasteri, ma il primus inter pares debba essere un Segretario di Partito.

 

Cosa si augura che accada in questi giorni?
Mi auguro che il quadro si ricomponga. La situazione internazionale è grave e pregna di incognite. Quando una nazione parla di razionamento vuol dire che ci si prepara al peggio. Non bisogna creare allarmismi ma il realismo è d’obbligo. Il duca di Sully fece piantare, nel 1600, olmi lungo le strade francesi per avere legno per le navi mercantili e di guerra. Noi accumuliamo petrolio, riattiviamo la produzione di carbone e pare anche di grano. Nel 2023 le elezioni dovranno esprimere un Governo a forte impronta progressista, con connotati socialdemocratici aperto anche alle forze del centro che si rendano disponibili e che lavori tenacemente per raggiungere la pace. Dobbiamo essere eroi e artefici della pace, della tolleranza e della giustizia sociale; dobbiamo prodigarci affinché il mondo non torni a dividersi in blocchi. La prospettiva geopolitica per la quale i socialisti democratici lavoreranno insieme ai partiti dell’Internazionale Socialista è quella di un’Europa federale, a forte impronta democratica che includa tutti i paesi del nostro continente. Mai più populismi perniciosi e uomini soli al comando in nessuna nazione: a noi non piace il termine leader o capo. Siamo sognatori? Si lo siamo e siamo fieri di esserlo. Su quanto ho detto chiedo ai giovani di aderire al nostro progetto perché siano loro a trasformare i sogni in realtà.

 

Potrebbe essere il tema di una prossima intervista : i giovani e la politica. Che ne dice?
Grazie a nome mio e del mio partito per lo spazio che ci ha concesso.

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